Cascate del Cenghen

Siamo tornati!! Dopo un periodo di stop causa problematiche familiari rieccoci di nuovo in sella a raccontarvi un po’ delle nostre avventure.

Oggi voglio raccontarvi questa bellissima avventura vissuta insieme a mio nipote Luigi, il quale è venuto a trovarci da Napoli, in una delle pochissime giornate torride di Luglio abbiamo deciso di andare alla scoperta delle Cascate Del Cenghen che a primo impatto sembra quasi un nome di qualche foresta tropicale ma in realtà si trovano solo a 40 min da Morbegno in Valtellina, per esattezza sopra Abbadia Lariana, ovviamente  per chi viene da Milano subito dopo Lecco si prende l’uscita per la vecchia strada panoramica del lago.

L’escursione parte dal paese di Linzanico, che potete raggiungere in macchina. E’ un piccolo borgo di case in pietra molto caratteristico sembra quasi di tornare indietro nel tempo ed essere catapultati nel famoso romanzo di Alessandro Manzoni.

Si rimane subito colpiti dal fascino della piazzetta del lavatoio dove proprio sulla destra parte la nostra avventura prendendo quella che è una mulattiera, cioè una vecchia strada tracciata nei secoli dal passaggio degli uomini coi loro animali, quando le auto non esistevano ancora. Se non riuscite a parcheggiare lì vicino, poco più avanti salendo sulla destra c’è un grande parcheggio di una zona residenziale, da lì riscendete fino alla piazzetta e siete pronti a partire.

Passeggiata consigliata anche per le famiglie con bambini quindi la sua durata varia anche in base alla quantità di prole che avete al seguito ma comunque il tutto è davvero accessibile per tutte le taglie, quindi potrebbero volerci da un’ora a circa due ore.

Il percorso su terreno ricoperto di ciottoli prima e poi più rovinato si addentra tra gli alberi donandoci una meravigliosa e sospirata ombra, qualche volta sembra proprio di stare in un tunnel verde.

Ci sono diversi bivi e purtroppo non sempre sono segnati in maniera chiara, ma come tutti i sentieri di montagna lo scopo è salire e noi saliamo come se non ci fosse un domani. Fa caldissimo ma proprio caldissimo un fuoco totale ma ogni tanto il paesaggio si apre su scorci incantevoli e fuori dal tempo, con vista su prati con vecchie casette e col lago sullo sfondo e questo ci lascia così meravigliati da dimenticarci almeno momentaneamente del clima torrido equatoriale. Pian piano il rumore delle strade svanisce completamente e possiamo cosi goderci il bosco.

Lungo il sentiero troviamo un edificio con una freccia bianca sul muro che ci indica di girare a destra, entrando così nel piccolo villaggio di Calech, qui troviamo un’altra freccia bianca che ci mostra di girare a sinistra.
Continuiamo a salire per pochi metri ed eccoci di nuovo in un’altra bellissima terrazza panoramica sulla Val Monastero ai piedi della Grigna. Qui c’è una biforcazione non segnata: prendiamo il sentiero a sinistra, ignorando quello che scende nella valle sottostante. Proseguiamo lungo il sentiero.

Siamo prossimi alla Cascate del Cenghen.
Il paesaggio cambia e il bosco si apre davanti a noi con dei piccoli sali e scendi tra le radici degli alberi, ci accompagna lungo il percorso a farci capire che ormai siamo vicini alla meta un bellissimo ruscello che scorre proprio ai piedi delle Cascate, ormai siamo vicinissimi, ancora pochi minuti e la nostra meta sarà raggiunta mostrando tutta la sua imponenza, davanti a noi un meraviglioso spettacolo.

La cascata di Cenghen è questo imponente e scenografico salto di 50 metri in mezzo alle rocce, l’acqua è freddissima e un enorme masso di fronte alla cascata sembra messo lì apposta per farci il picnic sopra. Ora non ci resta che goderci la natura selvaggia con le sue rocce, la pace e la tranquillità di questo posto.

Consiglio in estate portatevi un costume e un asciugamano perché ne vale veramente la pena.

Dopo esserci presi una bella pausa facendo una sostaziosa merenda recuperando un po’ di energie è giunto il momento di rientrare, ripercorriamo il percorso fatto in salita ma questa volta consapevoli che alla fine della discesa ci sarà un bellissimo e rinfrescante lavatoio ad attenderci.

Spero che quest’avventura vi sia piaciuta, mi raccomando non dimenticate di registrarvi e seguirci…alla prossima avventura💪

La piu’ antica delle Repubbliche Marinare a Patrimonio dell’Unesco e Patria dei Scialatielli, la meravigliosa Amalfi

Tra le meraviglie campane che meritano assolutamente di essere visitate, Amalfi è una delle più famose, patrimonio dell’umanità UNESCO e per gli amanti del buon cibo patria dei Scialatielli.

Tra le varie leggende greche (in Campania la Magna Grecia la faceva da padrona a quei tempi)le origini di Amalfi sono davvero molto romantiche, si racconta che il potente Ercole si innamorò della ninfa Amalfi, ma purtroppo morì precocemente, allora egli decise di seppellirla in un posto che fosse il più bello al mondo: fu così che fondò una piccola città, alla quale diede il nome della sua amata.

Fu una delle più antiche Repubbliche marinare italiane e qui furono scritte le Tavole Amalfitane, ossia il primo codice di diritto marittimo.

Amalfi regina dell’ Amalfi Coast si raggiunge prendendo l’autostrada A3 Napoli-Salerno uscendo a Vietri sul Mare a questo punto proseguite sulla SS163 che conduce a Cetara, Maiori, Minori, Atrani e Amalfi. Per arrivare in Costiera da sud si deve prendere la Salerno-Reggio Calabria ed uscire a Vietri sul Mare. Da qui, proseguire seguendo le indicazioni precedenti.

Per chi invece arriva dall’areoporto di Napoli Capodichino può raggiungere la stazione centrale di Napoli: all’esterno del Terminal 1 dell’aeroporto, prendere l’autobus per il centro di Napoli denominato “Alibus”, il quale vi porterà fino alla stazione centrale di Napoli (Piazza Garibaldi) in circa 30 minuti. Il biglietto costa circa 3€ e può essere acquistato direttamente a bordo, con un prezzo maggiorato di 1€.

Se si vuole raggiungere Sorrento, prendere la Circumvesuviana, il treno locale che si trova al piano inferiore della stazione. Da lì, bisogna poi prendere il treno che in circa un’ora vi porterà a Sorrento. Una volta raggiunta la stazione ferroviaria di Sorrento, dovete prendere uno degli autobus SITA che collegano la penisola Sorrentina alla Costiera Amalfitana.Se si vuole, invece, raggiungere Amalfi, Maiori, Minori, Ravello o Salerno, dalla stazione centrale di Napoli prendete un treno regionale per Salerno (40 minuti), e da Salerno poi proseguite con un traghetto (la stazione marittima è di fronte alla stazione di Salerno) o con un autobus SITA.

Ovviamente la mia preferita e’ quella in auto, percorrere la Costiera Amalfitana in estate con i finestrini abbassati è qualcosa di straordinario, il sole caldissimo, l’odore tipico dell’asfalto bollente, il profumo delle piante, il panorama mozzafiato come si fa a non fermarsi in qualche piccola piazzola, scendere dalla macchina, appoggiarsi al parapetto e ragazzi davanti a voi il MAREEEE!! una distesa azzurra infinita, vi perderete fino alla curvatura dell’orizzonte (non me ne vogliano i terrapiattisti), lo sguardo viene interrotto dalle imbarcazioni o dalle navi da crociera o se siete nel periodo giusto potreste incrociare anche la Nave Scuola della Marina Militare Italiana l’Amerigo Vespucci, e la cosa più potente, lo iodio, ti entra nelle narici, ti si attacca sulla pelle e il mare ha fatto la sua magia adesso è dentro di voi insomma, un vero paradiso!!

Arrivati ad Amalfi, avrete mille motivi per restarne ammaliati, questo luogo offre la vacanza ideale ad ogni tipo di turista, sia se siete alla ricerca di un meritato relax, chi dell’avventura, chi ama scoprire i tesori dei luoghi che visita, ma anche per coloro che amano gustare la propria vacanza anche a tavola o concedersi shopping e un po’ di mondanità!

Andiamo a scoprire cosa vedere ad Amalfi: La figura imponente in stile arabo siciliano, con la sua scalinata e il chiostro del paradiso, il Duomo di Amalfi domina la piazza antistante, con la fontana di Sant’Andrea Apostolo, il patrono della città. Se siete amanti delle leggende non potete farvi sfuggire questa antica leggenda locale che raccomanda di salire la scalinata mano nella mano con la persona amata, altrimenti non vi sposerete!

La straordinaria Grotta di Smeraldo larga circa 30 metri e lunga 60 metri con un’altezza di 24 metri, questa grotta è uno dei luoghi più gettonati della costiera!

Migliaia sono i turisti che arrivano da tutto il mondo, per ammirarne l’interno roccioso e i suoi riflessi color smeraldo, da cui la grotta prende il suo nome, la luce penetrando attraverso una spaccatura sottomarina produce questo bellissimo effetto.

La possiamo raggiungere in diversi modi:

  • dal centro di Amalfi, con i mezzi pubblici;
  • dalla SS 163, con ingresso a circa 3 km da Praiano con ascensore e scale;
  • via mare, con una zattera e la guida esperta degli operatori turistici locali, che vi racconteranno qualche aneddoto particolare e vi porteranno sopra il presepe sottomarino, allestito nel 1956.

Mi raccomando: non dimenticate di lanciare una monetina ed esprimere un desiderio!

Anche il centro storico ha molto da offrire: una passeggiata tra i suoi vicoli vi farà apprezzare ancora di più la sua particolarità, con le piccole botteghe, i ristoranti e le tante attività a conduzione familiare.

Per gli amanti del trekking che visiteranno questa caratteristica località e sono amanti della natura e dell’avventura, vi sono molte escursioni che è possibile fare, come il ben noto Sentiero degli dei o la riserva naturale del Vallone delle Ferriere, con splendidi sentieri tra giardini di limone e antiche Cartiere, dove viene prodotta la pregiata Carta d’Amalfi.

Arriviamo adesso alla parte dedicata al cibo Amalfi è la patria dei famosi Scialatielli un formato di pasta fresca usato nella tradizione della pasta Campana, sono listarelle più corte degli spaghetti, più larghe e di sezione rettangolare piuttosto irregolare. Sono tradizionalmente fatti a mano, farina, acqua e/o latte, formaggio grattugiato, basilico fresco tritato, sale e uova.

La ricetta degli scialatielli all’amalfitana

Andiamo a vedere come preparare la ricetta classica degli scialatielli all’amalfitana.

Tempo di preparazione: 40 min

Tempo di cottura: 10 min

Tempo totale: 50 min

Ingredienti per 4 persone

Per gli scialatielli

  • 200 g farina 00
  • 200 g di farina di semola rimacinata di grano duro
  • 120 g di latte
  • 1 uovo
  • 4 foglie di basilico
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 20 g di formaggio grattugiato (parmigiano, pecorino, caprino…)

Per il condimento:

  • 100 g di vongole veraci
  • 100 g di tartufi di mare
  • 100 g di cozze
  • 150 g di gamberetti sgusciati
  • 250 g di seppioline
  • 250 g di pomodorini pendolini (tipo Pachino)
  • 10 g di olive verdi e/o nere
  • 10 g di capperi
  • 2 spicchi d’aglio
  • qualche fogliolina di prezzemolo
  • 4 cucchiai di olio extra vergine di oliva
  • peperoncino (facoltativo)
  • sale e pepe q.b.

Procedimento

Andiamo a preparare la sfoglia creando una fontana con la farina, aggiungiamo il latte poco alla volta e iniziamo ad impastare, successivamente aggiungere anche le uova e l’olio, il formaggio grattugiato e il basilico tritato, impastiamo fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Mettiamolo da parte e copriamolo almeno mezz’ora, quindi muniamoci di mattarello e stendiamo fino a raggiungere una sfoglia di pochi millimetri (non deve essere sottilissima come quella delle tagliatelle per intenderci). Arrotolare la sfoglia su se stessa e tagliamo al coltello gli scialatielli tenendo presente le proporzioni (10 cm di lunghezza per 10 mm di larghezza).

Una volta preparati i Scialatielli mettiamoli da parte e dedichiamoci alla preparazione del sugo facendo aprire le cozze, le vongole e i tartufi di mare tutti nella stessa padella, quindi tenerli da parte separati dal loro sughetto che andrà filtrato e conservato in una ciotola.

Fare un soffritto con l’aglio e rosolare le seppioline e i gamberetti nell’olio, poi unire i pomodorini tagliati a metà, lasciar cuocere per 5 minuti e aggiungere anche le olive e i capperi, il sale, il pepe e il peperoncino. Per ultimi unire vongole, cozze e tartufi.

Cuocere la pasta in abbondante acqua salata scolandola leggermente al dente (bastano circa 4-5 minuti), trasferirla nella padella e saltarla assieme a tutti gli ingredienti. Spolverare di prezzemolo tritato e servire.

Inoltre, potrete concedervi un ottimo secondo a base di pesce fresco, per dolce una fantasmagorica delizia al limone e per completare quest’opera meravigliosa annaffiamo il nostro stomaco con un buon bicchiere di Limoncello!

Buona vancanza ad Amalfi!!

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Un viaggio alla ricerca della Pace

Dopo varie rinunce causa Covid decidiamo di scegliere come meta l’Umbria, verso i primi di Settembre si parte! Partenza verso le 5:00 carichiamo la nostra Gina (ovviamente la nostra super macchina) e lasciamo alle nostre spalle le montagne Valtellinesi, dopo una sosta in autogrill per una sana colazione molto rapida perche’ siamo stati invitati ad uscire causa una quantita’ enorme di gente nonostante le varie restrizioni Covid, riprendiamo il nostro viaggio verso le meravigliose Grotte di Frasassi che si trovano nelle Marche ma sono quelle deviazioni che ci piace tanto improvvisare e poco prima delle 10:00 parcheggiamo e ovviamente rifacciamo colazione in attesa del pullman che ci porta all’ingresso delle Grotte.

Finalmente dopo il controllo della temperatura ci fanno passare, anche la temperatura esterna era davvero gradevole Settembre ci faceva ancora rimanere attaccati ad un estate particolare ma calda ed erano lontani i pensieri che da lì a qualche mese saremmo ricaduti nell’apri e chiudi, consigliamo pero’ anche se fa caldo di portarsi una felpa perche’ all’interno delle grotte la temperatura scende parecchio e lo sbalzo termico si sente sulle braccine, una volta entrati siamo accompagnati da una guida che ci spiega come sono state scoperte da un gruppo di speleologi di Ancona nel 1948, l’aria all’interno era umida e con un odore particolare.

Per orari e informazioni per le visite le potete trovare sul sito delle Grotte di Frasassi dove troverete i prezzi e i vari tour molto interessanti.

Finito il tour durato circa un’ora e mezza riprendiamo il pullman che ci riporta al parcheggio recuperiamo la nostra Gina e partiamo alla volta di Assisi.

Arrivati ad Assisi affamatissimi parcheggiamo in uno dei parcheggi a pagamento soluzione consigliatissima, perché il centro storico e’ ZTL quindi per evitare multe pagare qualche euro di parcheggio è la scelta migliore, pranzato in macchina con i mega panini fatti da Mari, usciamo dal parcheggio e prendiamo le scale mobili per arrivare in centro, si avete letto bene ci sono le scale mobili o meglio dei percorsi meccanizzati che ti portano fino al centro storico.

Giornata caldissima e perdonatemi la battuta visto il luogo con davvero temperature infernali, iniziamo la nostra visita al centro storico e da subito ti accorgi che c’é qualcosa di diverso un senso di pace ti attraversa l’anima e prima della fine della visita capisci perché Assisi viene sopranominata la “Città della Pace”.

Passeggiando per i vicoli profumati dai fiori, Marianna viene attirata da una mostra dello scultore Guido Dettoni della Grazie nella Chiesa di S. Maria delle Rose.

Un luogo mistico, suggestivo, di arte e preghiera….merita una visita se state cercando qualcosa di particolare che vi lasci delle sensazioni particolari, da questa bellissima mostra si sale per arrivare al castello.

Dopo un po’ di meritato riposo (vista la salita infinita) e aver ammirato il panorama riprendiamo la visita andando all’attrazione forse più importante di Assisi, la Basilica di San Francesco.

Tutto veramente suggestivo e incredibile, migliaia di turisti e di pellegrini che vengono a fare visita alla Basilica e alle reliquie di San Francesco per una preghiera o la richiesta di una grazia lascia davvero senza parole, ora possiamo essere credenti praticanti o meno, ma e’ innegabile l’atmosfera di misticismo che si crea quando si e’ al cospetto di questi luoghi.

Finito il nostro tour ritorniamo alla macchina e partiamo alla volta di uno dei paesi più caratteristici e particolari che abbiamo mai visto Spello.